Concorsi Letterari: 10 Errori da evitare - Parte IIEcco altri tre errori da evitare a ogni costo se volete vincere i Concorsi Letterari o le Selezioni EditorialiLa volta scorsa, nella prima parte dell'articolo sui 10 errori da evitare a ogni costo, abbiamo visto alcune cose da non fare quando si partecipa a Concorsi Letterari o Selezioni Editoriali. Cose che, si diceva, sarebbero come recarsi a un appuntamento con una bella ragazza senza essersi lavati i denti. Abbiamo visto come sia opportuno rimuovere le d eufoniche, levare quell’introduzione, e iniziare dall’incipit. Oggi, ci dedicheremo a tre consigli altrettanto validi, siete pronti? Consiglio 4 - Parlate come mangiate!Perché i vostri personaggi si chiamano Jack e Brenda, e vivono a New York, se poi usano la moka per fare il caffè, non hanno burro d’arachidi e non lo spalmano sui sottaceti? Perché non hanno un tritarifituti nel lavandino, ma il cestino sotto di esso?Se non siete mai vissuti negli Stati Uniti, è probabile che la vostra ambientazione “esotica” risulti poco realistica, non trovate? Forse sarebbe vantaggioso spostare il tutto a Sesto San Giovanni. Intendiamoci, non si tratta di campanilismo o xenofobia, ci mancherebbe: si tratta della reale maggior facilità di ambientare una storia in un ambiente noto – ricordatevi che bisogna sempre scrivere di cose che si conoscono bene – da un lato; e, dall’altro, dalla maggior difficoltà di realizzare un racconto che il lettore senta “tangibile” e verosimile se mancano elementi familiari. Se poi, invece, siete capaci, non c’è nulla di male di per sé nell’ambientazione straniera. C’è poi da tener presente un fatto oggettivo, condivisibile o meno ma innegabile: al di là del realismo e degli inevitabili scivoloni in cui si cade a meno di una conoscenza dettagliata dell’ambiente straniero di cui si scrive molte giurie detestano l’uso di nomi e ambientazioni straniere a meno che ci sia una ragione precisa. Se la vostra storia riguarda un cacciatore di tesori della jungla, sarà ben opportuno non ambientarla a Ostia, ma se invece l’ambientazione è “neutra”, vi conviene seriamente pensare di utilizzare confini italiani. Altra nota non da poco: se proprio optate per un’ambientazione estera, evitate gli Stati Uniti, a meno che non ci sia una ragione forte, perché tragicamente inflazionati. Sarebbe l’ambientazione meno esotica a cui potevate pensare, e quindi il rischio della banalità è altissimo. Non inserite parole in lingue straniere per far vedere che siete fichi, a meno che siano ponderate e appropriate, e soprattutto non mettete in bocca ai vostri personaggi espressioni straniere per renderli esotici. E di quel titolo in inglese, ne vogliamo parlare? Consiglio 5 - Vi siete mai chiesti a cosa serve il tasto “Enter”?Un classico sono i testi “monoblocco”, che si presentano solidi, possenti, e capaci di scoraggiare alla lettura anche il più tenace dei valutatori.Soprattutto quando si scrive su A4 e non su pagine formato-libro, come accade per concorsi o manoscritti, uno scritto con a-capo rari diventa davvero molto pesante alla lettura, specialmente da un punto di vista di “impressione visiva”. Ricordatevi che il giurato ha gli occhi stanchi per definizione, ha già letto 25 dattiloscritti prima del vostro, e la vista gli va già abbastanza insieme senza bisogno del vostro contributo. Utilizzate quindi gli a-capo, ovviamente in maniera sensata e non a casaccio, per scandire pause più forti di quelle stabilite dal semplice punto fermo. D’altro canto, non state nemmeno scrivendo una poesia, per cui non dovreste andare a capo a ogni frase, come capita di vedere – anche qui – abbastanza di frequente. Consiglio 6 - Se c’è scritto 10 cartelle, perché figliolo me ne mandi 11?Non sforate i limiti di battute indicati nel bando.Non è una cosa intelligente. Non dovete contare sulla tolleranza, sull’elasticità, o sulla pietà della giuria, perché non si tratta di doti così scontate. Esistono giurie tassative che esigono – anche per correttezza nei confronti degli altri partecipanti – il rispetto dei parametri, così come esistono giurie svogliate che, se possono sciropparsi un’opera in meno, sono prontissime a escluderla se date loro una scusa così ghiotta. Quindi, se il vostro scritto è più lungo dei limiti fissati, tagliate. Non importa a nessuno se quella e solo quella è la sua misura, se è talmente perfetto nella sua armonia, nel suo così superbo bilanciamento delle parti, che risulta impossibile cancellare alcunché. Se non tagliate, perdete. C’è un simpatico strumento di qualunque editor di testo che vi consente di vedere quante battute avete prodotto: usatelo. Attenzione, perché molti organizzatori hanno concezioni alquanto distorte del termine “cartella”. Quindi vi conviene verificare con attenzione che cosa dice il bando. Premesso che una cartella è una pagina dattiloscritta di 1800 caratteri spazi inclusi, e non altro, si trovano facilmente editori che definiscono cartelle di 2000 caratteri (e fin qui è una libera scelta editoriale), ma anche commissioni di concorso o editori più fantasiosi che definiscono “cartella” un foglio A4 formattato con le impostazioni base di Word, o qualunque altra cosa passi loro per la testa. Questo è sbagliato, d’accordo, ma voi dovete adeguarvi e rispettare queste direttive, cercandole attentamente nel bando. Se vi chiedono “10 cartelle da 2456 battute l’una”, voi su quello dovete basarvi, e non su ciò che è giusto. È ovvio che, nel momento in cui si parla genericamente di “cartella”, potete basarvi sulla versione standard di 1800 caratteri – o, se siete intraprendenti, chiedere delucidazioni agli organizzatori. Si chiude qui la seconda parte, e ora avete ben sei possibilità in meno di perdere i concorsi letterari a cui partecipate. Ma non bastano, per cui restate sintonizzati su Concorsi-Letterari.it, e presto ne scoprirete altre quattro! Se quanto letto ti è piaciuto puoi cliccare oltre per ulteriori articoli ricchi di consigli per vincere concorsi letterari. Concorsi Letterari: 10 Errori da evitare - Parte II Consiglio pubblicato il 22/02/2009 Da: Redazione Concorsi-Letterari.it Fonte: Concorsi-Letterari.it Consigli più recenti: Tre libri per traghettarci dall’inverno all’estate 2023 Come usare i puntini di sospensione Bisogna inserire il finale nella sinossi? Concorsi Letterari: la Cartella Premi Letterari: riciclare è lecito? Concorsi Letterari: perchè partecipare? Concorsi Letterari: leggere il bando Concorsi Letterari: 10 Errori evitabili 3 Concorsi Letterari: 10 Errori evitabili 2 Concorsi Letterari: 10 Errori evitabili 1 Ultimi Concorsi inseriti: Premio Letterario Iannas Città di Quartu Sant’Elena Concorso Letterario Nazionale Scrivere per cambiare il mondo Concorso Letterario Albiatum Premio di poesia La città che amo Contest di scrittura CLEOPATRA numero 2 Spaghetti Sci-Fi Contest di scrittura ABISSO numero 13 Premio Letterario Internazionale Trofeo Penna d'Autore POESIA Concorso Letterario Feminae Éclair Noir: racconti brevi per esplorare il lato oscuro umano e della società |
|