Concorsi-Letterari.it intervista lo scrittore Francesco TroccoliDaniele Picciuti ha fatto due chiacchiere col vincitore del premio Space Prophecies Episodio V[Concorsi-Letterari.it]: Ciao Francesco, innanzitutto benvenuto su Concorsi-letterari.it. Veniamo a te: finalista al Tabula Fati nel 2005, vincitore del Premio Akery 2006 e del Premio Apuliacon 2007, terzo classificato al Premio Oltrecosmo 2007, secondo classificato al Premio Akery nel 2007 e nel 2008, secondo al Trofeo RI.L.L. 2008, vincitore del Premio Archimede 2008 e dello Space Prophecies Episodio V nel 2009 e molti altri piazzamenti di successo. Sei un vero e proprio “esperto” di concorsi e premi letterari, ormai. Credi di aver trovato la “formula” giusta per riuscire sempre a classificarti tra i migliori? [Francesco Troccoli]: Sinceramente non ho mai cercato la formula, ammesso che ne esista una. Voglio dire, non sono il tipo che scrive il racconto della lunghezza e del genere richiesti da un bando per mettermi in competizione. Di norma scrivo a prescindere dai concorsi, sulla scia dell’emozione del momento, o di un fattore scatenante che mi ha suscitato un’immagine. Poi però, posata la penna (o meglio, chiuso il documento word), se m’imbatto in un bando stimolante mi piace molto l’idea di misurare la bontà di quel che ho prodotto partecipando a concorsi, soprattutto a quelli di genere fantastico-fantascientifico. Oggi in Italia non c’è un’altra maniera per verificare le proprie presunte doti di scrittura e, se è il caso, essere notati. [C-L]: Qual è stato il Premio che ti ha dato maggiori soddisfazioni? [FT]: Sono due in realtà. Senza dubbio uno è stato il secondo posto al Trofeo indetto dall’associazione Ri.L.L. (http://www.rill.it) nel 2008. Oltre al fatto che la giuria è composta da autori di primo piano della fantascienza italiana, la ragione è che l’associazione che lo organizza non si limita a premiarti e pubblicarti, ma lavora alacremente per l’uso delle antologie dei racconti vincitori nelle maniere più disparate e intelligenti, fra l’altro contribuendo all’affermazione di una cultura letteraria di genere di cui c’è fin troppo bisogno. Quest’anno ad esempio il mio racconto è stato per due volte oggetto di rappresentazione teatrale (http://www.teatrobibliotecaquarticciolo.it/adon.pl?act=doc&doc=380). Questo mi ha dato visibilità e molta soddisfazione. L’altro premio che cito è l’Apuliacon, che ho vinto nel 2007 (http://www.youtube.com/watch?v=fY495vFwsgc), e la cui cerimonia di consegna fu arricchita dalle entusiasmanti cronache di bordo dell’astronauta Umberto Guidoni, presidente onorario di giuria; il Premio è stato rappresentato da un autentico “cosmogramma”, ovvero un francobollo che ha realmente volato nello spazio nel corso di una missione dello Space Shuttle. è emozionante, dico davvero, averlo in casa propria. Un esemplare numerato, un pezzo rarissimo che sembra provenire da una dimensione al limite fra scienza e fantascienza, appunto. In entrambi questi concorsi poi, a partecipare eravamo un numero elevato, nell’ordine delle diverse centinaia. [C-L]: Hai mai vinto più concorsi con lo stesso racconto? Se sì, quale? Puoi dirci di cosa parla? [FT]: Sì, più di una volta, in effetti. Il racconto più premiato è indubbiamente Tempus fugit. è la storia di un ragazzo di Roma che, in conseguenza di un amore travolgente con una bella donna, comincia a “saltare” interi tratti della sua esistenza, arrivando in breve alla propria vecchiaia, quando uno scienziato del futuro gli propone la possibilità di tornare indietro in gioventù raccomandandogli di rinunciare all’amore che fu causa del suo “male”. Non vorrete che vi dica come va a finire… Ad ogni modo, è stato il mio modo di rappresentare una costante esistenziale, ovvero è inutile tentare di sottrarsi alle conseguenze delle nostre azioni; per quanto cerchi di scardinarlo, il futuro ti cade sempre addosso. Per me il tempo rappresenta il sottogenere più affascinante del genere fantastico, e quello senza dubbio più stimolante dal punto di vista della creatività letteraria. [C-L]: Nell’ambito dei concorsi letterari, quali credi siano, per un autore emergente, quelli da non perdere assolutamente? [FT]: I concorsi che prevedono come premio la pubblicazione in antologia con codice ISBN o un prestabilito importo di denaro sono certamente allettanti, i primi perché danno visibilità, i secondi per ovvie ragioni e perché sono spesso patrocinati da enti, talora pubblici, che hanno interesse a promuovere i risultati. Agli autori di genere suggerisco inoltre di partecipare a tutti i concorsi di fantascienza di cui si abbia notizia, perché finora non ne ho trovato uno che non fosse “serio” da tutti i punti di vista. [C-L]: Quali quelli da evitare? [FT]: Salvo eccezioni motivate, il mio consiglio è diffidare dei concorsi con quota di partecipazione superiore a 15-20 € e quelli che promettono in premio una “proposta di pubblicazione”, anziché una “pubblicazione” pura e semplice. Questa formula implica talora una successiva richiesta di denaro e proviene in genere da editori a pagamento, che solo a volte figurano in modo esplicito come organizzatori del concorso. Bisogna sempre leggere con attenzione il bando e, ove si abbiano dubbi, chiedere spiegazioni scritte. [C-L]: Qualcuno dei tuoi racconti premiati ha mai trovato la strada della pubblicazione? Se sì, quale? E in che modo? [FT]: In effetti penso di non sbagliare se dico che tutti i racconti che ho scritto, tranne i più recenti, sono stati pubblicati su carta o in internet, in seguito appunto a vittoria, piazzamento o segnalazione in concorsi letterari. In tre o quattro occasioni invece sono stati selezionati da editori o blogger per puro gradimento e comunque al di fuori delle dinamiche concorsuali. [C-L]: Hai mai pubblicato romanzi? [FT]: Mi viene da rispondere “purtoppo no” ma anche “non ancora”. Diciamo che la risposta più sincera è da qualche parte nel mezzo fra queste due affermazioni. Ho scritto due romanzi e ne sto iniziando un terzo. Per me passare dal racconto al romanzo è stato un grosso salto, come… da un’avventura fugace a una storia d’amore lunga e impegnativa, con le sue crisi e le sue pause. Il primo romanzo che ho scritto è stato in realtà poco più di una “palestra narrativa”, il secondo invece a mio parere (e non solo mio o di chi mi vuol bene) meriterebbe una discreta attenzione. Sono fiducioso che ciò possa avvenire, anche se ovviamente non ne ho la certezza. Ho iniziato a proporlo solo nelle scorse settimane, per cui è presto per stilare pronostici. [C-L]: Quanto ritieni importante, ai fini del buon esito di un concorso, leggere i racconti premiati nelle edizioni precedenti? [FT]: Leggere fa sempre bene, e spesso i racconti premiati sono di qualità molto elevata, ma devo dire che nei concorsi l’originalità è sempre un’arma vincente. Almeno per me è stato così, finora. E mi riferisco tanto allo stile quanto alla storia. Vero è che inventare una storia completamente originale è quasi impossibile, soprattutto nella FS (in cui si é già pensato a tutto e al suo contrario) ma alle volte è sufficiente un’idea, un’impronta, uno sprint diverso. E quello è sempre personalissimo. [C-L]: Cosa pensi degli autori italiani emergenti? Ti è capitato di leggere qualcosa di “nuovo” in libreria che ti sentiresti di consigliare? [FT]: Ho appena iniziato Antidoti umani del connetttivista Francesco Verso, finalista al premio Urania, e le prime pagine promettono davvero molto bene. Segnalo inoltre la Guida galattica dei gourmet a cura di Massimo Mongai e Alberto Panicucci, una raccolta “gustosa” di racconti derivanti da un concorso letterario a tema. [C-L]: Più in generale, quali volti nuovi hanno colpito la tua attenzione? [FT]: Autori di cui ho letto racconti o brani in vari siti della rete, che cito volentieri, sono Maurizio Landini, Stefano Andrea Noventa, Aurora Alicino, Massimo Baglione, Luigina Sgarro, Alessandro Marchetti. Siamo per lo più all’interno dei generi fantascienza e fantasy. [C-L]: Credi che il futuro dell’editoria possa in qualche modo comprendere il vasto mondo di internet? O ritieni che questo sia una sorta di mondo a parte, una strada di serie B che non possa portare a sbocchi interessanti? [FT]: Piaccia o no, al momento è così. Internet è troppo poco regolamentato, il che è un bene per tanti aspetti della comunicazione e dell’informazione, ma non per l’editoria. A parità di altre condizioni, la pubblicazione su internet rimane oggi inferiore a quella su carta stampata; più facile, meno selezionata, necessariamente quindi di qualità media più bassa. Il print-on-demand, l’auto-pubblicazione online, se da un lato promettono di aumentare la tua visibilità, dall’altro ti fanno perdere (come autore e come lettore) al’interno di un ventaglio infinito di offerte, dove il controllo di qualità è azzerato. Naturalmente le cose potrebbero cambiare. Penso che quello che accadrà in futuro sarà un’integrazione sempre maggiore fra gli strumenti editoriali tradizionali e internet, e che chi saprà gestire la multimedialità in ogni sua componente, su più fronti, risulterà vincente. Penso agli audio-libri online, ad esempio, area che trovo molto interessante, o alle aree di aggregazione fra autori ed editori come i blog e i forum gestiti da editori o associazioni culturali, dove si impongono filtri e si instaura una sorta di marchio di qualità. Andrebbe evitato che la “democrazia letteraria” di internet degeneri in anarchia, insomma. [C-L]: Cosa pensi dell’editoria a pagamento? [FT]: Pagare per essere pubblicati è un ibrido fra il meretricio e l’onanismo. In senso letterario e non letterale, s’intende. Chi paga sa di non essere un buon autore, oppure, se invece lo è, si lascia abbindolare o non ha la pazienza di attendere, o ancora è vittima della propria bramosia narcisistica. Se pagare si rivelerà la sola maniera di pubblicare i miei romanzi, allora io non pubblicherò mai un romanzo. Amen. In merito agli editori, basta con questa storia della crisi dell’editoria! Perché il costo di questa crisi dovrebbe sobbarcarselo l’autore, che imprenditore non è, azzerando il rischio d’impresa della casa editrice? Ci sono tanti onesti editori (anche fra i più piccoli) che non chiedono un centesimo. Agli editori a pagamento chiedo: e quelli come fanno? Il discorso sarebbe lungo, e vi rimando, se ne avete voglia, al gruppo che ho creato in Facebook sull’argomento, circa un anno fa. http://www.facebook.com/group.php?gid=33342981519# . [C-L]: Tu come hai cominciato a scrivere? [FT]: Sono arrivato tardi alla scrittura, e questo è precisamente accaduto frequentando il corso di scrittura creativa di genere fantastico tenuto da Massimo Mongai presso la Scuola Omero, a Roma. Un corso che mi fu regalato per un compleanno, alcuni anni fa. Il miglior regalo che abbia mai ricevuto nella mia vita, almeno fino ad oggi. [C-L]: Che consigli daresti a un autore “giovane”, che voglia cimentarsi nella scrittura per la prima volta? [FT]: Leggere moltissimo, accettare le critiche, confrontarsi con altri che scrivono e credere nelle proprie capacità. Scrittori si diventa. [C-L]: Che cosa, assolutamente, un autore emergente dovrebbe evitare di fare, secondo te, nella ricerca della propria strada? [FT]: Mai pagare per pubblicare. Non pensare che scrivere significhi fama e successo. Non avere fretta di essere notati. Rifiutare ciò che la nostra sensibilità ci fa vivere come un compromesso eccessivo con noi stessi. A parte pochi grandi, non sempre venerabili, nessuno guadagna realmente sulla propria scrittura, dunque non c’è ragione per bruciarsi anzitempo. L’arte è realizzazione di sé nel senso meno materiale e tangibile che si possa immaginare. [C-L]: Quali sono, secondo te, i libri che un emergente dovrebbe assolutamente aver letto, prima di inoltrarsi nell’intricato mondo letterario? [FT]: Risponderò all’interno dell’area del fantastico. Fra i classici della FS (viventi e non) direi Herbert G. Wells, Isaac Asimov, Robert Heinlein e Ursula K. Le Guin. I pilastri del genere. Tra i moderni credo di aver imparato tanto leggendo Richard K. Morgan e Jasper Fforde, che ho avuto anche il piacere di intervistare e che per quanto diversissimi per genere e stile ho trovato accomunati da una profonda umiltà, nonostante siano ormai scrittori di acclarata fama internazionale. Al di fuori del genere FS, mi limito a citare Daniel Pennac, che non smetterà mai di commuovermi. [C-L]: Hai un sito o un blog personale dove sia possibile trovare qualcosa di tuo? [FT]: Certamente! www.fantascienzaedintorni.blogspot.com. C’è la mia storia, a partire dalle prime cose che ho scritto, anni fa. Graditi commenti e critiche. [C-L]: Progetti letterari in corso o nel cassetto? [FT]: Un romanzo a sei mani scritto approfittando delle doti di due validi autori usciti anche loro dalla scuola Omero, Luigina Sgarro e Alessandro Marchetti. Stiamo iniziando proprio in questi giorni, e la cosa promette bene. Se quanto letto ti è piaciuto puoi cliccare oltre per ulteriori interviste ricche di domande interessanti sul mondo dei concorsi letterari italiani. Concorsi-Letterari.it intervista lo scrittore Francesco Troccoli Intervista pubblicata il 22/07/2009 Da: Daniele Picciuti Fonte: Concorsi-Letterari.it Interviste più recenti: Concorsi-Letterari.it intervista lo scrittore Vincenzo Saglimbene Concorsi-Letterari.it intervista la scrittrice Chiara Blasutta Concorsi-Letterari.it intervista l'autore Fabio Riccardi Concorsi Letterari intervista Claudio Metallo Concorsi-Letterari.it intervista Andrea Viscusi Concorsi-Letterari.it intervista Sergio Donato Concorsi-Letterari.it intervista Maria Lucia Riccioli Concorsi-Letterari.it intervista Tiziana Tomasini Concorsi-Letterari.it intervista Furio Ombri Concorsi-Letterari.it intervista Marco Frattini Ultimi Concorsi inseriti: Premio Letterario Iannas Città di Quartu Sant’Elena Concorso Letterario Nazionale Scrivere per cambiare il mondo Concorso Letterario Albiatum Premio di poesia La città che amo Contest di scrittura CLEOPATRA numero 2 Spaghetti Sci-Fi Contest di scrittura ABISSO numero 13 Premio Letterario Internazionale Trofeo Penna d'Autore POESIA Concorso Letterario Feminae Éclair Noir: racconti brevi per esplorare il lato oscuro umano e della società |
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