Concorsi-Letterari.it intervista la scrittrice Maria Lucia RiccioliAbbiamo intervistato la vincitrice dell'edizione 2010 del concorso Carabinieri in giallo.Ferruccio Gianola ha intervistato per Concorsi-letterari.it la scrittrice Maria Lucia Riccioli, fresca vincitrice dell'edizione 2010 del concorso Carabinieri in giallo. [Concorsi-Letterari.it]: Maria Lucia Riccioli, benvenuta su Concorsi-letterari.it e complimenti per la splendida vittoria al concorso letterario Carabinieri in giallo 2010. Cosa puoi raccontarci di questa esperienza? [Maria Lucia Riccioli]: Grazie a voi per avermi contattata: è sempre un piacere poter parlare di scrittura e di libri e la vostra attenzione nei miei confronti mi fa davvero molto piacere, anche se è sempre una sorpresa vedersi contattare per un’intervista… L’esperienza di Carabinieri in giallo è stata divertente e piena di soddisfazioni: l’incontro con altri finalisti a Roma, presso la sede della rivista Il Carabiniere, la splendida accoglienza della signora Nadia Tumiati – che si occupa dell’organizzazione del Premio – e di tutta la redazione, il pomeriggio di dicembre imbiancato dalla folle e poetica nevicata romana… I complimenti della giuria, composta dal giornalista di Repubblica Massimo Lugli, dalla professoressa Silvia Leonzi dell’Università La Sapienza di Roma, da Gloria Giorgianni, nipote di donna Elvira, in rappresentanza della casa di produzione Palomar – per intenderci, quella dei Montalbano televisivi – dal Colonnello Roberto Riccardi, che dirige la rivista, e da Claudia Colombera, redattore capo. E poi il presidente: Giancarlo De Cataldo, vero mattatore della premiazione… sono stata felice di conoscerlo personalmente e di ricevere da lui incoraggiamenti e consigli di scrittura. [C-L]: In passato hai vinto altri concorsi o raggiunto piazzamenti importanti? [MLR]: Ho sempre partecipato ai concorsi letterari, prima di tutto nella speranza che potessero aprirmi una strada nel mondo della scrittura e poi per necessità di confronto con altre persone che condividessero la mia stessa passione. Scrivere è un’attività solitaria – anche se specialmente oggi, grazie ai blog, ai siti Internet, agli stessi social network, ci si sente parte di una rete di persone che leggono e scrivono – e un concorso letterario può essere un momento di incontro. Ho iniziato con i concorsi e le rassegne locali, specie quelli poetici. Anche dialettali, dato che amo il siciliano e scrivo da sempre alternando versi e prosa, lingua italiana e dialetto. Mi piace ricordare il premio Turiddu Bella e il Papiro d’oro. Successivamente ho iniziato a partecipare anche ad altri concorsi, come le stimolanti sfide di scrittura di Porsche Italia – Volo rapido e Tiro rapido – che mi hanno dato la possibilità di viaggiare, di conoscere autori e aspiranti scrittori da tutta Italia. Una curiosità: sono stata semifinalista al Secondo campionato della lingua italiana condotto da Luciano Rispoli e Anna Carlucci su TMC. [C-L]: Parlaci di “Dossier Pinocchio”, come hai concepito la storia? [MLR]: Volevo partecipare al concorso e mi frullavano per la testa varie idee che poi scartavo invariabilmente. Non sentivo la storia, i personaggi non c’erano. Poi ho iniziato a domandarmi se e come i Carabinieri fossero stati dei personaggi letterari e la prima immagine che mi è venuta in mente è stata quella di Pinocchio. Riga rossa, mantella, cappelli alti, pennacchi… ecco i Carabinieri! È tutto cominciato da lì: sviluppare la storia e scriverla è stato consequenziale. Mi sono molto divertita a scrivere questo racconto: ho riletto Pinocchio, libro straordinario che conserva una carica di attualità e una validità perenni, ho giocato sulle figure dei Carabinieri che indagano sulla sua storia… e sono felice che alla giuria sia piaciuto. De Cataldo era stupito del fatto che quei Carabinieri erano sempre stati lì, nel romanzo di Carlo Collodi, ma nessuno li aveva mai raccontati. Spero che adesso il racconto venga apprezzato anche dai lettori della rivista Il Carabiniere, curatissima sotto ogni aspetto e perfettamente godibile anche da parte dei non addetti ai lavori, in quanto non è specificamente indirizzata ai soli Carabinieri ma a tutto il pubblico, e a quelli dell’antologia Carabinieri in Giallo 2010, in cui verranno pubblicati i racconti vincitori e finalisti e che uscirà nel luglio 2011 nei Gialli Mondadori. [C-L]: Hai sottoposto a un editing esterno il tuo racconto prima di inviarlo? [MLR]: No, ho scritto il racconto in pochi giorni e temevo che stravolgendolo, rivedendolo ancora forse non sarei arrivata in tempo ad inviarlo. I racconti sono come le poesie: nascono da un volo emozionale o attorno ad un concetto, un’idea. Quando li hai terminati e senti la loro compiutezza è come chiudere un cerchio. Il romanzo è un’altra cosa, un organismo molto complesso che preferisco far controllare a persone di cui mi fido. Anche a persone care che riescono a prescindere dall’affetto per me e a darmi impressioni sincere di lettura. [C-L]: Come hai scoperto che esisteva questo concorso? E perché ti è sembrato degno di fiducia? [MLR]: Credo di aver visto per la prima volta il bando di concorso su Il Venerdì di Repubblica. L’Arma dei Carabinieri accompagna da sempre la nostra storia nazionale, è entrata nella letteratura e nel cinema ed è molto amata. Mi è sembrato subito un concorso serio… la Benemerita e i Gialli Mondadori, due miti! Pensare che un mio racconto venga pubblicato in una collana antica e prestigiosa che conosco fin da bambina mi emoziona molto. [C-L]: Come è nata la tua passione per la scrittura? [MLR]: Ho imparato a leggere sui fumetti di Topolino e sui libri di fiabe che poi leggevo io alla mia mamma, che tra l’altro mi comprò il mio primo dizionario. La passione per le parole che mi accompagna da sempre viene quindi da lontano. Riempivo quaderni di onde prima ancora di imparare l’alfabeto. A scuola mettevo in versi le lezioni di storia. Ho sempre amato l’enigmistica. Che dire? La scrittura è la compagna della mia vita e credo proprio che sia una modalità della mia esistenza. Ho iniziato con la poesia, mentre i racconti e la forma romanzo sono venuti dopo, specialmente grazie ai corsi di scrittura creativa tenuti da Silvana La Spina, Claudio Fava, Luigi La Rosa. [C-L]: Che consigli ti sentiresti di dare a un autore emergente? [MLR]: Un autore emergente deve chiedere a se stesso se è pronto a fare della scrittura il proprio modus vivendi. Anche se svolgerà un altro lavoro per vivere, la scrittura deve diventare un’altra dimensione, un giardino da coltivare con cura se vuole che fiorisca. Ecco le parole di Rainer Maria Rilke che lo dice molto meglio di me: «Nessuno può portarvi consiglio o aiuto, nessuno. Entrate in voi stesso, cercate il bisogno che vi fa scrivere: esaminate se trae le sue radici dal profondo del vostro cuore. Confessate a voi stesso: morireste se vi fosse vietato di scrivere? Questo, anzitutto, chiedetevi nell’ora più silenziosa della vostra notte: “Sono veramente costretto a scrivere?”. Scavate dentro di voi in cerca della più profonda risposta. Se questa risposta sarà affermativa, se voi potete far fronte a una così grave domanda con un forte e semplice “Io devo”, allora costruite la vostra vita secondo quella necessità. La vostra vita, fino nella sua ora più indifferente, più vuota, deve diventare segno e testimone di un tale impulso. [C-L]: Quali letture giudichi fondamentali prima di imbarcarsi nella scrittura? [MLR]: La lettura non deve precedere la scrittura: la lettura è il respiro stesso della scrittura. Lo scrittore che non legge perché teme influenze o interferenze sul proprio stile oppure che legge poco non è un vero scrittore. Chi scrive deve assolutamente essere curioso, leggere il più possibile sia gli scrittori che ritiene più vicini alla propria sensibilità sia quelli apparentemente più distanti dalla propria poetica. Mi piace citare Melania Mazzucco: se la scrittura è ispirazione, se è melodia fluttuante alla ricerca dello strumento che la farà risuonare occorre che ci trovi perfettamente intonati. La nostra scrittura sarà come la corda di un’arpa perfettamente intonata e tesa. Questo può avvenire solo grazie alla lettura. Intanto dei classici, che se sono tali hanno superato la prova del tempo e rispondono a domande eterne, al contrario di opere apparentemente di successo ma che rispondono però a bisogni effimeri e già dopo poco tempo dall’uscita ci sembrano datate. Questa definizione di Dacia Maraini, che ho recentemente incontrato, mi è molto piaciuta. Oltre ai classici, uno scrittore deve sapere cosa si legge oggi e conoscere quindi la letteratura contemporanea, cercando di capire in mezzo alla miriade di titoli che esce ogni mese quale può essere l’autore o il libro che lo farà crescere anche di un passo nel cammino della scrittura, che è sempre mobile e mutevole, perché muta come noi e insieme a noi. Registra le nostre vite e ciò che ci circonda, il nostro tempo e quello in cui siamo immersi in un parallelismo esatto e contemporaneamente divergente e misterioso. E poi scrivere: come gli antichi posso dire nulla. Non si può scrivere una volta ogni tanto o solo quando ci sentiamo ispirati. Taccuino in borsa, occhi sempre aperti, orecchie pronte a cogliere dialoghi, frammenti di vita, storie. Rileggersi criticamente, scartare quello che non va, cercare sempre la forma più esatta, la parola precisa che restituisca il senso della nostra visione e del nostro pensiero. Curare la lingua, che deve conoscere in tutti i suoi registri e sfumature perché è lo strumento del suo lavoro. Chi scrive lavora sempre, anche quando guarda dalla finestra, come diceva Francis Scott Fitzgerald, se non mi sbaglio. [C-L]: Quali premi letterari secondo te sono assolutamente da non perdere? Quali invece, consiglieresti di evitare? [MLR]: Non sono la persona adatta a parlare di concorsi, specie adesso che ho allentato la mia attenzione verso questa forma di promozione del mio lavoro di autrice. Mi sentirei di consigliare i concorsi che hanno una certa tradizione – la continuità nel tempo secondo me rappresenta un’intenzione culturale nel territorio o in rete – mentre sconsiglierei quelli in cui la tassa di lettura appaia un espediente per racimolare denaro sulle speranze e i sogni di chi scrive o la fantomatica promessa di pubblicazione sembri dubbia: leggiamo attentamente i bandi. Personalmente posso consigliare – per la poesia – il Premio Luzi. Per i racconti e i romanzi ce ne sono tantissimi. [C-L]: Come promuovi le tue opere? Hai un tuo sito internet, lavori con un agente, altro? [MLR]: La prima promozione dei miei lavori, specie del mio primo libro, viene dalle persone che conosco: sono fortunata a vivere in una rete di amici che tramite passaparola ed entusiasmo si sostengono a vicenda. Non mi sento ancora una scrittrice affermata tanto da avere un agente! Mi fa piacere essere stata recensita, tra gli altri, da Remo Bassini, scrittore e giornalista, e da Luigi La Rosa. Sto presentando il libro anche in varie scuole. Ho un blog che si chiama come me e scrivo anche su Letteratitudine di Massimo Maugeri, blogger e scrittore catanese. [C-L]: Hai progetti letterari per il futuro? [MLR]: La letteratura sarà sempre parte della mia vita. La poesia mi accompagna da sempre: è come un respiro verbale della mia anima e continuerò a scrivere versi, che sono un po’ il fiume carsico della mia esistenza. Per quanto riguarda i racconti e i romanzi, posso dire che ho diversi progetti letterari: qualcuno riguarda ancora la mia passione per il romanzo storico, altri rappresentano una sortita nel contemporaneo ed in generi diversi. Sto portando in tournée il mio primo romanzo, Ferita all’ala un’allodola (Perrone Lab), ambientato nel Risorgimento avente come protagonista la poetessa e patriota netina Mariannina Coffa. Un’occasione per parlare di storia e letteratura e di far conoscere una figura femminile di artista siciliana a centocinquant’anni dall’Unità d’Italia. Al Salone del Libro di Torino di quest’anno verrà presentata un’antologia di racconti notturni a cura di Luigi La Rosa per Bonanno editore, all’interno della quale c’è un mio racconto. Blunotte è un progetto che mi è molto caro anche perché è il frutto del lavoro di tanti amici – catanesi, messinesi, romani, siracusani – che leggono e scrivono. [C-L]: Grazie mille, è stato davvero un piacere poterti incontrare. [MLR]: Grazie a voi, davvero. Mi ha fatto molto piacere avere la possibilità di parlare di quello che scrivo… Ferruccio, grazie per avermi contattata. Se quanto letto ti è piaciuto puoi cliccare oltre per ulteriori interviste ricche di domande interessanti sul mondo dei concorsi letterari italiani. Concorsi-Letterari.it intervista la scrittrice Maria Lucia Riccioli Intervista pubblicata il 19/07/2011 Da: Ferruccio Gianola Fonte: Concorsi-Letterari.it Interviste più recenti: Concorsi-Letterari.it intervista lo scrittore Vincenzo Saglimbene Concorsi-Letterari.it intervista la scrittrice Chiara Blasutta Concorsi-Letterari.it intervista l'autore Fabio Riccardi Concorsi Letterari intervista Claudio Metallo Concorsi-Letterari.it intervista Andrea Viscusi Concorsi-Letterari.it intervista Sergio Donato Concorsi-Letterari.it intervista Maria Lucia Riccioli Concorsi-Letterari.it intervista Tiziana Tomasini Concorsi-Letterari.it intervista Furio Ombri Concorsi-Letterari.it intervista Marco Frattini Ultimi Concorsi inseriti: Concorso letterario 22/11/63 Selezione editoriale ANCORA MORSI Premio Letterario Lucius Calidus Macchia d'Isernia Premio Raffaella Danzinelli Premio Letterario Iannas Città di Quartu Sant’Elena Concorso Letterario Nazionale Scrivere per cambiare il mondo Concorso Letterario Albiatum Premio di poesia La città che amo Contest di scrittura CLEOPATRA numero 3 Spaghetti Sci-Fi |
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